La Barzelletta dell'EURO....

 Ricordo il periodo in cui mia figlia andò ad insegnare in Svizzera e più precisamente a Zurigo e le sue escursioni nella vicina Germania e Francia per l'acquisto di prodotti di largo uso che nelle nazioni in questione costovano la metà come il pesce in Francia e i detersivi in Germania per limitarmi nella esposizione con  più il ripsrmio dell'Iva .

Portare il pane a casa, quando erp ragazzo, significava avere un lavoro che assicurava la sopravvivenza economica e la certezza di mettere in tavola nelle ore canoniche un piatto caldo di minestra o pasta che dir si voglia.

Entrare in Europa, quando geograficamente ci siamo sempre stati, ci è sembrato di poter acquisire una maggiore stabilità economica, ma, a tutt'oggi, si rivela una pura illusione. Una moneta comune dimostra di non fare un mercato unitario. Lo dimostrano  le ricerche di mercato, gli studi di settore e tutta l'ani- maccia degli economisti in carica o i ministri che amminestrano la materia fino a quando non avremo un contratto unico di lavoro con costi uguali, un solo trattamento pensionistico per chi esce dal lavoro dopo i sessant'anni, lo stesso reddito procapite e consolidiamo le specificità produttive che fanno tesoro dei settori che le producono.

Riporto di seguito uno articolo del "Sole ventriquattore" sul costo del pane per far capire meglio che le dispsrità economiche dei paesi che solo nell'UNIONE EUROPEA è solamente un dato di facciata in quanto fino ad oggi non si è mai fatta una politica di equiparazione per far si che sullo stesso problema non si abbiano comportamenti sociali diversi e costi altrettanto disparati, atteggaiemneti sindacali paritari sul costo del lavoro e sui trattamenti pensionistici ed assistenziali. Siamo tutti UNITI o meglio VINCOLI ma SPARPAGLIATI, soggetti che non hanno ancora maturato un vlto unico e una testa e un cuore capace di essere VINCOLI ma non SPARPALIATI come ha dimostrato l'uscita dal mercato unico dell'Inghilterra che invece di essere corteggiata meriterebbe di essere lasciata in retroguardia al suo destino di colonizzatore seriale sfruttando i mercati poveri dell'oriente che oggi cominciano a far paura a tutti i apesi industrializzati ma con garanzie diverse di vita.

L'Europa è, alle ondizioni attuali solamente un bleuf. La moneta unica vla dove gli accordi le sono favorevoli e penalizzante dove i costi aggiunti sono caricati su quelli che sono pià distanti dai centri di produzione,

PER me l'EUROPA sarà unica, ad incominciar dal pane quando saranno ripartiti sui prezzi i vantaggi e gli svantaggi, quando i lavortori avranno uno stipendio unico, una tassazione unica, una resa pesionistica unica. Fino ad allora l'EUROPA resterà una fregatura e l'euro uno strumento economico di malaffare in mano ai più furbi nella speranza che il nostro DRAGHI, che sa e capisce, trovi il coraggi per una politica economica paritaria cun uguali ogìbblighi e uguali carichi di responsabilità e costi,

CI STIAMP RIMETTENDO L'OSSO DEL COLLO SENZA RIPINARE IL NOSTRO DEFICIT CHE LA COMUNITà CONTINUA A FAR CRESCERE IN MANIERA ESPONENZIALE IMPADRONENDOSI DELLE NOSTRE SPECIFICITA' QUALITATIVE anzi declassanole a prodotti di serie senza il valore aggiunto he le esèerienze millenarie hanno prodotto.

                                                                                                              Gioacchino Ruocco

Quanto costa il pane in Italia? E nel resto d’Europa?

 27 agosto 2020

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 Inizia oggi una serie a puntate sul costo della vita. Ci siamo concentrati sull’Europa e per ora sui beni di prima necessità. Partiamo dal cibo, anzi dal pane per essere più precisi. Anche a livello simbolico, il pane è un bene di consumo per misurare il livello di reddito di un popolo. “Non poter portare il pane a casa toglie la dignità” disse Papa Francesco alcuni anni fa durante una visita in Molise. Noi di Info Data cercheremo di stare più terra-terra per capire dove è più conveniente comprare il pane.

Eurostat ha analizzato il costo del pane in tutti i 27 Paesi membri dell’Unione euro pea nel 2019. I forni più cari sono quelli della Danimarca: fatto 100 l’indice del livel lo dei prezzi della media Ue, un cittadino danese paga il pane più caro, a 151 punti. Circa il triplo rispetto ai cittadini rumeni, il cui prezzo si attesta a un indice pari a 53 punti. Il podio è completato dall’Austria (con 133 punti) e dal Lussemburgo, insie me alla Finlandia (125 punti). Nel 2019, il prezzo del pane e dei cereali in tutta l’ UE era circa tre volte più alto nello Stato membro più costoso rispetto a quello più economico.

Quando i livelli dei prezzi nei paesi sono confrontati con l’indice del livello dei prez zi medio dell’UE di 100, i risultati mostrano che nel 2019 il prezzo del pane e dei cereali era più alto in Danimarca (con un indice del livello dei prezzi di 151), seguito dall’Austria (133) , Lussemburgo e Finlandia (entrambi 125).

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E in Italia?

Secondo Coldiretti,  dal grano al pane il prezzo aumenta di quasi 15 volte per effetto delle speculazioni e delle importazioni selvagge di prodotto dall’estero con pagnotte e panini spacciati come italiani all’insaputa dei consumatori”.
“Oggi – scrive la Coldiretti – un chilo di grano tenero è venduto a meno di 21 centesimi mentre un chilo di pane è acquistato dai cittadini a valori variabili attorno ai 3,1 euro al chilo, con un rincaro quindi di quasi quindici volte, tenuto conto che per fare un chilo di pane occorre circa un chilo di grano, dal quale si ottengono 800 grammi di farina da impastare con l’acqua per ottenere un chilo di prodotto finito”.

I prezzi nelle città.

Se a Milano una pagnotta da un chilo costa 4,22 euro, a Bologna si arriva addirittura a 4,72 euro, ma a Napoli si scende fino a 1,89, mentre a Roma si viaggia sui 2,63 euro, a Palermo sui 3,02 euro e a Torino sui 3,05 euro, secondo analisi Coldiretti su dati Osservatorio prezzi. Analizzando l’andamento nelle città una ipotesi che si fa strada è che l’andamento andamento del prezzo del pane dipende solo marginalmente dal costo del grano, con le quotazioni dei prodotti agricoli ormai sempre meno legate all’andamento reale della domanda e dell’offerta.

Questo per quanto attiene al pane. Cercheremo di capire nelle prossime puntate cosa è cambiato con il Covid-19 e quali sono gli scenari a brevissimo termine per misurare la qualità della vita della persone.

 


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