Nazario Serra - Pittori ad Ostia lido
Nazario Serra – Ragazza Bizzarra – olio su tela - 2008
Alla galleria “Il salotto dell’Arte” a Roma
NAZARIO SERRA E L’AMBIGUITA’ DEL REALE.
I segni e le forme sono sintetici, perché l’artista
non vuole raccontare delle presenze oggettive, ma esprimere il senso profondo,
ambiguo e misterioso della vita.
Nazario Serra espone nella galleria “Il salotto
dell’arte” di Roma una serie di opere elaborate sul tema della donna e dell’amore
in chiave surreale con tutte le nodali e problematiche interferenze tra la realtà e l’inconscio con i suoi brandelli
di vita assemblati in maniera analogica. I segni e le forme sono sintetici,
perché l’artista non vuole raccontare delle presenze oggettive, ma esprimere il
senso profondo, ambiguo e misterioso della vita. L’accumulazione dei vari
elementi concorre a creare un tessuto metastorico
di fluente ed apparente tranquillità, quasi di protezione dagli strappi e dalle
lacerazioni sociali contemporanee, ma il risultalo
formale delle sue opere è sereno solo all'apparenza, poiché dà sempre l'impressione che qualcosa di nuovo
debba accadere in quella stessa serenità e che altri segni, oltre quelli già
palesi, debbano subentrare nel quadrato della tela come sintomo rivelatore
della "profondità abitata".
Nell’opera “Gli
innamorati” (olio su tela - cm 40x50 – 2008) un mare sconfinato di impulsi e sensazioni,
provenenti dalle zone buie della coscienza manifesta tutta la sua complessa
problematica, ma anche un crescente
sviluppo espressivo ed una maggiore implicazione emotiva. L’artista sembra
scoprire dentro di sé il fuoco distruttivo di un lontano amore che ha provocato trasformazioni radicali, da esseri viventi in
immobili simulacri, con la
sua dirompente carica di pulsioni. “Ragazza
bizzarra” (olio su tela - 40x50 - 2008), è un'opera che trae spunto dagli archetipi del suo mondo onirico e documenta la storia di un'ossessione amorosa di cui non resta che il ricordo di una latente metamorfosi che porta con sé lo smarrimento in
un'involuzione costante e
fantastica. "Arabesco" (olio su tela - 60x50 - 2007) in cui sulle
fragili trame delle tenebre del tempo si accumulano le immagini pietrificate, spontanee
ed implacabili che emergono dal profondo in un gioco in cui la vita appare come
sospesa tra il passato ed il presente,
tra l'esistere e la sua negazione. "Madamoiselle Isabel" (olio su tela
– 40x50 - 2008) dove sono riuniti i simboli ed i significati più intensi e profondi di ogni esistenza: il dolore umano come concime di ogni trasformazione, il lavoro del tempo che sublima e decanta ogni cosa, una rete di colori con il suo significato di sipario irrinunciabile tra l’interiorità e l'esteriorità e un
panneggio che ha la forma di una mano che può accarezzare o diventare artiglio.
Ripercorrere
brevemente il suo intero arco creativo vuol dire evidenziare e documentare
periodi, modi e risultati della sua attività. Nazario Serra è di origine sarda,
ma ormai vive e lavora da oltre un trentennio ad Ostia, facendosi apprezzare
nel campo della ristorazione. E’un artista autodidatta che si è saputo educare
osservando le opere dei grandi artisti
del passato sui libri e nei musei e di quelli del presente visitando i
loro studi ed imparando dal vivo le
regole per costruire un’immagine, per poi applicarle e sperimentarle in maniera
positiva nei disegni e nella pittura. Per anni, accanto al suo abituale lavoro
si è ritagliato uno spazio per la creatività e si è dedicato in tempi e modi
diversi ad una pittura con uno stile
personale ed efficace, capace di esprimere con forza le sue emozioni
più profonde, i suoi impulsi e la sua costante maturazione.
Partito
da una pittura con note espressioniste
ed intonata su una gamma di colori prevalentemente caldi, spesso con apporti
culturali provenienti dalla storia e dalla tradizione, ma sempre orientata
verso l’uomo ed i suoi sentimenti, negli ultimi dieci anni c’è stata
un’evoluzione in senso positivo verso nuovi significati estetici e culturali,
fantastici e surreali, spesso con note di divertissement o di ironia fino ad
arrivare a quest’ultima serie di lavori con una forte carica drammatica ed
espressiva, dove rifiuta schemi e modelli convenzionali per seguire la sua
verità, legata alle sue intime
lacerazioni e al mistero dell’umano vivere. Traduce in pittura tutto il suo
dilemma esistenziale: demonizza le paure, ma esalta i sentimenti; accentua la
percezione della sostanza delle cose dialogando con l’eterno dolore dell’uomo e
con il cosmo. Le sue opere godono del dono dell’autenticità, di un reportage
dell’anima che non é solo fantasia, ma trasposizione di fantasmi interiori e
conoscenza delle ancestrali paure legate alla ricerca della propria identità.
Anna IOZZINO
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