I superattici
I superattici
Senza mai bussare alla mia porta
entri in casa mia quando tu vuoi
colando acqua nella serrandina
dell’avvolgibile della cucina,
nel soffitto del terrazzo che
ripara il mio
con il fracasso della scala a
legno
che ti porta giù dal superattico.
E siete solo un due
non un esercito di vampiri
che nella notte fanno a botte
per succhiarvi la mia pazienza
nell’indecenza del gesto
che se non vi è manifesto
ve lo sto trascrivendo
come un poemetto da mandare alle
stampe
nella prossima tornata elettorale.
Gestite il tempo che mi resta
a vostro piacimento
senza ascoltare il lamento che vi
giunge.
Non è che chi sta sopra a ragione.
Ti dò le prove della tua indolenza.
La senescenza che non impertinenza
va curata tenendo conto
di chi ti vive a fianco che sta
sotto
e che si è rotto ormai
della tua incapienza
di faraone mummificato
di pensionato che conta e riconta
il gruzzolo
per fare buchi in testa agli altri
con stupide trovate, blasonate.
Gioacchino Ruocco
Ostia Lido 16.04.019
Commenti
Posta un commento